Approfondimenti sui Mercati

Negli investimenti, l'informazione è potere. Il commentario qui sotto, basato sulla ricerca, ha lo scopo di aiutarti a interpretare le notizie di mercato significative e le tematiche di investimento più correttamente rispetto alla massa.

Investire nei mercati finanziari comporta il rischio di perdita e non è possibile garantire che il capitale investito, in tutto o in parte, possa essere rimborsato. Le performance passate non garantiscono, né sono indicatori affidabili di performance future. Il valore degli investimenti, e i relativi rendimenti, sono soggetti alle fluttuazioni dei mercati azionari mondiali e dei tassi di cambio internazionali.

L’economia italiana indebolirà e affonderà i mercati azionari globali?

Secondo noi sono sempre esistite zone di debolezza, che sono “salvate” da aree più solide. L’Italia dovrebbe approfittare di un’economia globale più solida del previsto.

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Ciò che fa veramente muovere i mercati vi potrebbe stupire

Nella nostra analisi regolare dei media finanziari spesso troviamo titoli che fanno ipotizzare ciò che avrà un impatto sui prezzi delle azioni. Molti trattano il rapporto tra notizie e movimenti di mercato come qualcosa di netto, considerando per esempio che la pubblicazione di dati economici deludenti sarà automaticamente negativa per le azioni. Molte volte danno l’allarme su una crescita in rallentamento, temendo che porti a rendimenti azionari deludenti. Tuttavia, non crediamo che questo rapporto sia così lineare. I dati da soli non indicano una direzione perché conta anche l'umore degli investitori. Secondo noi, la differenza tra le aspettative totali degli investitori e la realtà ha un forte impatto sul cambiamento nella domanda di azioni. 

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Essere lungimiranti

Essere lungimiranti

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Le curve del rendimento della zona euro continuano a indicare un’espansione economica

Nelle ultime settimane abbiamo riscontrato una serie di articoli dedicati ad un indicatore finanziario: la curva del rendimento, che è una rappresentazione grafica dei tassi d’interesse di un paese lungo tutte le scadenze di prestito. La curva del rendimento tipica di un paese indica il tasso principale della banca centrale (che rappresenta i prestiti “overnight” tra banche) e i tassi d’interesse di tutti i titoli di debito di stato con scadenze che spaziano da un mese a 10, 30, 50 anni o oltre. In generale, gli analisti considerano una curva del rendimento “ripida” (con tassi d’interesse a lungo termine ben al di sopra di quelli a breve termine) come un buon segnale per l’economia. Ultimamente, però, la curva dei rendimenti americana è divenuta più piatta (il divario tra i tassi d’interesse a breve e a lungo termine si è fatto più contenuto). Anche le curve dei rendimenti in diversi paesi europei si sono leggermente appiattite e per questo alcuni opinionisti mettono in guardia sul fatto che l’economia mondiale possa molto presto segnare una battuta d’arresto. Tuttavia, crediamo che quest’opinione trascuri alcuni fattori chiave.

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È davvero il caso di vendere a maggio?

In molti avranno sentito il detto “Sell in May and Go Away” (vendi a maggio e scappa), ovvero la teoria secondo la quale bisognerebbe abbandonare i mercati azionari d’estate e ritornare ad investire in autunno. Così facendo, stando al detto, gli investitori, in teoria, eviterebbero un periodo in cui le azioni tendono ad avere rendimenti più bassi. “Sell in May” è uno dei migliori esempi di proverbi stagionali nel mondo degli investimenti, ma non l’unico. Tra gli altri possiamo trovare il January effect (l’effetto di gennaio) e il Santa Claus Rally (i rialzi di Babbo Natale). Secondo noi, consigli come questi non funzionano; non riteniamo infatti che la stagionalità sia un driver dei mercati, cioè che sia in grado di influenzare gli andamenti dei prezzi delle azioni.

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L’economia globale continua a crescere

A metà del 4° trimestre 2017 i paesi pubblicano i dati del PIL per il 3° trimestre e molti centri di ricerca notano con una certa gioia che finalmente le economie crescono in sincrono. Hurrà! È vero, la crescita globale generalizzata non è necessaria per far segnare ulteriori rialzi ai mercati azionari (questo mercato Toro dura da cinque anni malgrado punti deboli e contrazioni regionali), ma mostra quanta strada abbia fatto l’espansione. Pur parlando al passato, questi dati sul PIL indicano che l’economia globale entra nel 4° trimestre in ottima salute. Più investitori si rendono conto che questa realtà potrebbe contribuire a riscaldare il sentiment—uno sviluppo ottimista.

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L’Eurozona oltre la Catalogna

Con tutta l’attenzione votata di recente alla Catalogna e al non evento già previsto che è stata la riunione della BCE del 26 ottobre , alcuni altri sviluppi politici degni di nota nella regione sembrano essere passati inosservati . La Francia ha approvato tagli fiscali notevoli e in Italia è passata la riforma elettorale di cui si parlava da anni. Anche se nessuna delle due cose varia fondamentalmente le nostre rosee previsioni per i titoli dell’eurozona, esse portano ad un ulteriore calo dell’incertezza e mostrano, soprattutto in Francia, come il sentiment nella regione si debba ancora del tutto riprendere.

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Il tapering della BCE non è una novità

Se credete alle storie dei principali mass media, il Governatore della BCE Mario Draghi ha fatto un importantissimo annuncio il 26 ottobre. La banca ha annunciato una riduzione—tapering!—degli acquisti mensili di obbligazioni dagli attuali €60 miliardi a €30 miliardi a gennaio 2018. Ma ha anche aggiunto che estenderà la durata del programma fino a settembre 2018, rispetto a quanto previsto precedentemente per gennaio 2018. I media si sono inoltre fissati su un certo linguaggio vago e , indeciso [i] riscontrato nella dichiarazione di Draghi, che indicherebbe che la politica futura (per usare i termini della Federal Reserve) dipenderà dai dati.[ii] I titoli sono saliti , e i media hanno interpretato questo aumento come se il mercato stesse festeggiando l’inizio “accomodante” del tapering della BCE. La cosa ci lascia un po’ perplessi. Non abbiamo mai pensato che il tapering da parte della BCE fosse negativo; pensiamo che quest’opinione equivalga a non aver capito l'impatto del quantitative easing (QE). E poi, ecco alcune notizie fresche di 11 mesi fa: Non è una novità. La BCE ha fatto la stessa cosa lo scorso dicembre, semplicemente allora aveva negato che si trattasse di un tapering, non lo sapeva.

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Mercati Emergenti

Sono già passati tre trimestri nel 2017 e le azioni globali segnano ottimi rialzi. Tuttavia, c’è un segmento sul mercato che sembra particolarmente allettante : i mercati emergenti (ME), che da inizio anno crescono in doppia cifra, superando i mercati del mondo sviluppato e attirando molti investitori. Pur essendo generalmente ottimisti al momento sui mercati emergenti, non significa che esortiamo gli investitori a compiere grandi cambiamenti di portafoglio senza nessun approfondimento . Sia che stiate esplorando i ME come investitore globale, o che abbiate già maggiore esposizione, è importante tenere conto delle sfumature specifiche ad ogni paese. Gli investitori devono diversificare tra le varie opportunità offerte dai mercati emergenti, che non sono una categoria omogenea e specifici fattori trainanti di settore possono avere un forte impatto sulla performance.

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