Analisi di mercato

Il 2017 è stato l’anno in cui

Il presidente Trump non ha danneggiato l’economia USA, il commercio, il mercato Toro o la democrazia

Il protezionismo non ha strozzato l’espansione globale, né si è evoluto in una guerra commerciale.

I populisti euroscettici non hanno travolto l’Europa.

Le trattative per la Brexit e l’elevata inflazione non hanno affondato l’economia britannica.

La sterlina inglese non è in caduta libera.

La Cina non è crollata.

Le elevate valutazioni dei titoli non hanno fatto cadere i mercati.

La BCE ha ridotto il quantitative easing (QE) … e non è successo niente.

La BoJ ha ridotto il QE in sordina … e non è successo niente.

La Fed ha iniziato a ridurre il proprio bilancio … e non è successo niente.

La Fed ha rialzato per tre volte i tassi … e non è successo niente.

Banche più o meno grandi sono fallite in Spagna e Italia … e non è successo niente.

I tassi d’interesse a lungo termine non sono saliti eccessivamente.

La Corea del Nord non ha distrutto nessuno.

Secondo l’opinione generale, ad un certo punto dell’anno tutti questi fattori avrebbero potuto sconvolgere i mercati. Niente di tutto ciò è invece accaduto. Infatti, o l’evento così temuto non si è verificato, o  se si è effettivamente verificato i mercati non vi hanno prestato interesse.  La Corea del Nord ha lanciato missili verso il Giappone, testato armi intercontinentali e fatto esplodere una bomba H sottoterra, eppure non è scoppiata la guerra nucleare e il mercato azionario della Corea del Sud ha segnato una delle migliori performance a livello globale . Le iniziali riduzioni del QE da parte di BCE e BoJ non hanno tarpato le ali alla crescita economica. L’economia britannica ha rallentato la propria crescita a inizio anno, prima che si surriscaldasse veramente l’inflazione, per poi accelerare in autunno, quando il tasso annuo dell’inflazione ha toccato il 3%. I titoli finanziari dell’Eurozona hanno sovraperformato l’indice MSCI World malgrado i fallimenti di Monte Paschi di Siena in Italia e di Banco Popular in Spagna.[i]

I mercati sono efficienti. Scontano informazioni di pubblico dominio molto prima che la maggior parte delle persone sia in grado di analizzarle e farsi un’opinione razionale sul futuro. Quando i mercati crescono malgrado dei timori diffusi, non significa che stiano sbagliando, ma piuttosto pensiamo che questo rappresenti una forte indicazione del fatto che il mercato ha ponderato tutti gli esiti possibili e ha deciso che il risultato più probabile sarà che le cose andranno meglio di quanto abbiano temuto in molti. Ecco perché le azioni hanno una lunga,lunghissima storia di crescita durante conflitti, catastrofi naturali, attacchi terroristici ed altri eventi spaventosi o tristi.

Teniamolo a mente per il 2018. Molti media stanno già tirando in ballo tutti quegli eventi che quest’anno potrebbero provocare una recessione, tra cui: inasprimento della politica monetaria della Fed, aumento dell’inflazione, crollo dei bitcoin, elezioni di metà mandato negli USA, Corea del Nord (ancora), elevate valutazioni dei titoli (ancora), protezionismo (ancora) e un dollaro forte che penalizzerebbe i mercati emergenti. Non è la prima volta che si presentano questi timori. I mercati li hanno già superati proprio davanti ai nostri occhi, alcuni più di una volta durante questa fase di mercato rialzista, e non pensiamo che possano provocare problemi reali nemmeno stavolta. Infatti, nessuno di questi elementi possiede né la portata né la capacità di sorprendere il mercato negativamente.  

I falsi timori servono solo a una cosa: a portare rialzi. Più specificamente, sono la dimostrazione che i mercati non hanno ancora finito di scalare il proverbiale “wall of worry” (letteralmente, il muro della paura) che si cela dietro ogni mercato Toro. Fintanto che restano i timori, significa che permane un certo scetticismo sul mercato, il quale permette agli investitori di non farsi prendere dall’euforia. Generalmente, nei momenti di picco le persone non hanno più molto da temere, perché tutto sembra bellissimo e  nulla può fermare la festa. Non siamo ancora arrivati a  questo atteggiamento mentale, e ciò rappresenta uno dei motivi per il quale pensiamo che la corsa di questo mercato Toro non sia ancora finita.


[i] Fonte: FactSet, al 02/01/2018. Rendimenti degli Indici MSCI World e MSCI EMU Financials con dividendi netti, 31/12/2016 – 31/12/2017.

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