Approfondimenti sui Mercati

Negli investimenti, l'informazione è potere. Il commentario qui sotto, basato sulla ricerca, ha lo scopo di aiutarti a interpretare le notizie di mercato significative e le tematiche di investimento più correttamente rispetto alla massa.

Investire nei mercati finanziari comporta il rischio di perdita e non è possibile garantire che il capitale investito, in tutto o in parte, possa essere rimborsato. Le performance passate non garantiscono, né sono indicatori affidabili di performance future. Il valore degli investimenti, e i relativi rendimenti, sono soggetti alle fluttuazioni dei mercati azionari mondiali e dei tassi di cambio internazionali.

Il terrorismo è un fatto tragico, ma i mercati azionari dimostrano resilienza

Il mese scorso 13 persone sono state uccise e oltre 100 ferite in attacchi terroristici a Barcellona e Cambrils, Spagna. I terroristi hanno inoltre colpito a Turku, Finlandia, in un’aggressione all’arma bianca che ha ucciso due persone e ferito molte altre. Nel grande disegno universale la perdita di vite umane ha il sopravvento su qualsiasi cosa che abbia a che fare con l’investimento. In questo momento chi sopravvive deve ricordare chi non c’è più, rendersi conto della propria fortuna e restare all’erta per futuri attacchi. Per gli investitori, però, occorre ricordare che l'impatto storico del terrorismo sui mercati capitali è ridotto; è difficile che i terroristi scoraggino i mercati per molto tempo.

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Non fidarti delle intuizioni

Se stai investendo in un piano pensionistico, la barriera più grande tra te e gli obiettivi a lungo termine che vuoi raggiungere forse non è né la volatilità, né la crescita lenta e nemmeno un mercato occasionalmente ribassista. Probabilmente l'ostacolo principale sei proprio tu, e in particolare i tuoi impulsi emotivi. Noi esseri umani abbiamo l'innata tendenza a prendere decisioni di investimento sbagliate nel momento peggiore. Comprendere questi impulsi e imparare a riconoscerli e controllarli è importante per il successo di qualsiasi piano pensionistico.

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Considerazioni sui piani pensionistici: quanto mi servirà?

Un dubbio comune a numerosi investitori riguarda di quanto denaro avranno bisogno per vivere quando andranno in pensione. Questa guida si propone di aiutare a trovare risposta a questa domanda così importante.Un dubbio che attanaglia molte persone al momento di decidere il proprio piano pensionistico è: "Di quanto denaro avrò bisogno quando andrò in pensione per garantirmi una vecchiaia serena?". Sembra una domanda semplice, e invece è difficile trovare la risposta.

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Conoscere i propri obiettivi per scegliere il piano pensionistico più adeguato

Praticamente tutti hanno obiettivi ed esigenze finanziarie, ma talvolta non è semplice capire quali sono. Per esempio, qualcuno potrebbe dire che il suo obiettivo principale è avere abbastanza denaro per vivere tranquillamente in pensione, ma questa affermazione ha significati diversi a seconda delle persone. Quando si sceglie una strategia di investimento relativa a un piano pensionistico, è essenziale essere il più specifici possibile.

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Le fluttuazioni valutarie non annullano i vantaggi per chi investe su scala globale

Nel breve termine, le oscillazioni valutarie possono avere un impatto considerevole sui rendimenti dei mercati globali. Una valuta forte, per esempio, penalizza i rendimenti sui titoli al di fuori del proprio paese, mentre una valuta debole li gonfia. Ecco perché molti investitori tentano di prevedere i movimenti valutari o addirittura evitano completamente di investire su scala globale, pensando che queste oscillazioni nelle valute siano estremamente rischiose. Noi non siamo d’accordo. Seppure nel lungo termine vi possa essere una certa dispersione creata dalle fluttuazioni valutarie, nel lungo termine quest’altalena si compensa. Il movimento nei cambi non vanifica i vantaggi di una diversificazione globale.

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Una sorpresa dal paese del Sol Levante?

Il 2017 è iniziato da quattro mesi e tutti gli occhi sono puntati sull’Occidente, in particolare sulle elezioni in Europa e la nuova amministrazione USA. Eppure, viviamo in un mondo grande ed è facile dimenticare una delle principali economie del globo: il Giappone. Lungo questo vasto periodo di espansione il paese del Sol Levante ha faticato parecchio economicamente e molti critici hanno un atteggiamento severo nei confronti dell’economia e dei titoli giapponesi, in particolare a causa di relazioni commerciali presumibilmente tese. Anche se siamo d’accordo sul fatto che l’economia nipponica dovrà ancora superare altri ostacoli, il sentiment sta recuperando il passo all’interno di questa debole realtà. Le azioni si muovono principalmente sul divario tra sentiment e realtà e queste aspettative ridotte aumentano il rischio di sorprese positive da parte dei dati e/o dei tentativi di attuare riforme in Giappone.

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L’economia dell’Eurozona ha bisogno di un addetto stampa migliore

Aprite le orecchie, fan dei dati! Sono stati pubblicati i dati sul PIL delle prime tre più grandi economie del mondo. Dal peggiore al migliore, gli USA segnano una crescita dello 0,7% annuo, il Regno Unito dell’1,2% e l’eurozona dell’1,8%.[i] Ci parrebbe giusto che gli investitori festeggiassero in proporzione rispetto a quanto ogni regione è....come dire … cresciuta. E invece le percezioni sono volubili e il Regno Unito è la regione dove si festeggia meno. L’Eurozona ha mostrato un po’ più di ottimismo, pur senza esclamazioni sulla falsa riga di “crescita più rapida, evvivaaa!” In America gli opinionisti hanno sicuramente notato il rallentamento, ma la maggior parte dei media si è affrettata a ignorarlo come un capriccio stagionale. Questo è solo l'ultimo segnale che il sentiment è più favorevole nei confronti delle azioni USA rispetto a quelle non USA, che si trovano quindi a dover scalare un “wall of worry” ancora più alto. Poiché fuori dagli Stati Uniti la realtà continua a superare le aspettative, le azioni non USA dovrebbero comportarsi bene.

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L’insostenibile leggerezza della BCE

Il presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Mario Draghi ha sensazioni decisamente positive sull’economia dell’eurozona. Il PIL cresce per il 15° mese consecutivo e l’inflazione si avvicina all’obiettivo della BCE di appena sotto il 2%. Mandato compiuto! Molti ora prevedono una fine delle “misure di politica monetaria non standard” della BCE, ovvero in larga parte il cosiddetto quantitative easing (QE) e forse, subito dopo, un rialzo dei tassi dallo zero attuale, il che porta alcuni a speculare sull’impatto della riduzione del QE e a temere che possa colpire i titoli del continente. Ma prove evidenti indicano che questi timori sono esagerati. È molto più probabile che la riduzione del QE giovi all’eurozona invece di penalizzarla.

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Correre con i tori

A Marzo il Mercato Orso attuale compirà 8 anni e ci sono i presupposti affinché eguagli (o sorpassi!) il Mercato Orso più duraturo nella storia. Ad ogni Mercato Toro segue però un Mercato Orso. Questa infografica evidenzia le differenze tra le varie fasi di un Mercato Orso ed un Mercato Toro e fornisce alcuni spunti importanti di osservazione agli investitori.

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Il populismo flagellerà le elezioni europee?

Tra poco più di un mese gli elettori europei saranno chiamati alle urne per le elezioni parlamentari europee. Queste elezioni si tengono ogni cinque anni, spesso quasi in sordina. Tuttavia, quest’anno le cose sono più eccitanti. Per settimane i media finanziari si sono preoccupati che i partiti populisti anti-EU si possano aggiudicare abbastanza seggi da distruggere l’UE dall’interno. Anche se è possibile che i populisti vincano qualche seggio in più, le paure di oggi di una rivoluzione populista ci ricordano il 2017, quando molti temevano che le elezioni nei Paesi Bassi, Italia e Francia avrebbero potuto portare ad un’ondata populista in tutta Europa. Tuttavia, una volta finite le elezioni, con la perdita dei populisti o la loro incapacità di ottenere abbastanza potere per avere un impatto significativo, il sollievo aveva preso il sopravvento. Le azioni europee si erano riprese dopo il calo dell’incertezza, con una performance superiore al resto del mondo e segnando un buon rialzo.[i] Pensiamo che le cose andranno più o meno nello stesso modo quest’anno, quando la realtà delle elezioni del Parlamento Europeo annullerà i timori populisti e solleverà gli investitori.

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